CHIARA CAMONI
Chiamare a raduno. Sorelle. Falene e fiammelle. Ossa di leonesse, pietre e serpentesse.
Milano | Pirelli Hangar Bicocca fino al 21 luglio 2024
Sono seduta su una delle bianche panche sistemate nel percorso della mostra Chiamare a raduno, e scrivo sul mio taccuino. Alzo lo sguardo e un ragazzo vestito di bianco mi fissa, mi sorride e mi chiede: Scrive? Che scrive?, gli rispondo con un Anche lei scrive?, resta per un attimo pensieroso e risponde Riprenderò.
La mostra di Chiara Camoni all’Hangar Bicocca è un invito alla riflessione, alla scrittura, al fuoco che c’è fuori e dentro di noi e s’intitola: Chiamare a raduno. Sorelle. Falene e fiammelle. Ossa di leonesse, pietre e serpentesse.
Insomma quasi una formula magica che riporta alla memoria le filastrocche dette nei giardini dell’infanzia. E questi giardini, spazio di incontri e sorrisi, scontri e gioco qui sono proprio il tema espositivo. La mostra vuole essere un giardino di pietra e argilla, marmi e tavoli, animali e fiori. E ci sono le sorelle di argilla e fiori che vigilano su di noi, immobili austere divinità femminili. E drappi leggeri di seta che si intrecciano al nostro cammino e invitano al gioco di nascondimenti e nascondini. Cani e leonesse a delimitare lo spazio, aiuole di marmi e vasi, serpenti con gli occhi scintillanti che proteggono e avvitano i loro corpi, presenze mansuete e oniriche. E poi il carretto, un carrozzone teatrale, un teatrino di piccoli ninnoli dell’inutile e del bello.
Su tutto l’idea della solidità e della fragilità dei materiali, la terra che è argilla, gli spazi pieni e vuoti, i marmi che diventano pelle di serpente.
E poi ci sono le panchine.
Limiti della mostra
Avrei giocato di più con buio e luce e con le sospensioni in altezza, sfruttando maggiormente lo spazio in verticale.
Silvana Kühtz, docente di Estetica
Università della Basilicata
CHIARA CAMONI | Chiamare a raduno. | Milano | Pirelli Hangar Bicocca | foto Marco Scorbatti e Silvana Kühtz