ANSELM KIEFER – Fallen Angels
Firenze | Mostra a Palazzo Strozzi fino al 21 luglio 2024
La prima volta che ho visto da vicino un quadro di Anselm Kiefer è stato a Salisburgo nel 2008 in una splendida galleria a Villa Kast circondata dal verde. Fra tutte le opere mi erano rimaste nel cuore le ali. Ali enormi e fatte di una bidimensionalità che diventa affondo tridimensionale. Ali come desiderio di andare oltre e anche come fallimento del volo. Opere enormi e immersive, e questo ben prima che iniziasse l’odierna onda dell’immersività che anzi era una parola forse sconosciuta. Le opere di Kiefer sono davvero immersive, con il loro spazio fatto di strati e densità materica.
Oggi molti hanno visto il film di Wim Wenders uscito a maggio 2024, Anselm, che ci racconta del suo modo di fare arte, di sorprendere ed esser sorpreso.
Sì, Anselm Kiefer nato nel 1945 in Germania (proprio come Wenders, stessa nazione e stesso anno), continua a sorprendermi.
A Roma nella Galleria Lorcan O’Neill a febbraio 2024, The consciousness of Stones, sette pachidermici dipinti di isole, connessione e isolamento, esplorazione e avventura.
Nella mostra Fallen Angels a Firenze trovi anche tanto volo, ali e oro. Appena entri a Palazzo Strozzi, nel cortile, l’enorme dipinto Engelssturz che, imponente, è offerto alla visione di tutti, anche quelli senza biglietto, incanta e attira a sé. Quando riesci a staccartene e a salire al primo piano è l’oro, la luce, il sole, che aprono le porte insieme a mondi, simboli, piante, letteratura, poesia e sogno. Un sogno in cui puoi cadere quello della sala con 60 dipinti e specchi, una magia a tuttotondo in cui ti puoi tuffare e perdere l’equilibrio.
E poi ci sono i carciofi dorati.
Limiti della mostra
Se un limite si deve cercare lo rintraccio nell’ultima sala, quella delle stampe fotografiche su carta montate su piombo degli anni ’60, parte di un lavoro completamente diverso da tutto il pur versatile e vario corpus in mostra.
Silvana Kühtz