Mettere insieme le emozioni delle maschere e la scrittura, può aiutare a rivelare quelle emozioni che a volte non si sanno dire e che taciute sono il peggior strumento di sottosviluppo di un essere umano. Questo l’obiettivo del laboratorio Le emozioni dentro le maschere, incontro/laboratorio – ideato da Silvana Kühtz, docente Unibas e coordinatrice del collettivo artistico Poesia in Azione e dal giornalista Gaetano Prisciantelli – nato per trovare le tante le parole che raccontano, descrivono e catturano le emozioni. Il primo degli incontri ha visto protagonisti lo scorso 23 gennaio 2024 gli alunni della scuola elementare, Istituto Comprensivo Aristide Gabelli Bari-Santo Spirito, in particolare col Plesso Iqbal Masih proprio al Quartiere San Pio di Bari. Tantissime le suggestioni e le riflessioni che hanno seguito questa mattinata di laboratorio.
Gli altri due incontri a Matera, il 21 febbraio 2024; il primo alle 11.00 con gli alunni delle quinte dell’Istituto Comprensivo Semeria; si prosegue alle 15.00 con il secondo incontro, questa volta con gli alunni delle quinte dell’Istituto Comprensivo Pascoli, plesso Nitti. I bambini sono stati coinvolti nella ricerca delle tante le parole che raccontano, descrivono e catturano le emozioni, parole che sono poi state trasformate in scritti e disegni.
La Maestra Francesca Romano del plesso Nitti di Matera ha voluto così commentare la giornata di incontro-laboratorio, riportando alcuni pensieri scritti dai “suoi” bambini della quinta classe:
“Gli alunni delle quinte hanno sperimentato il significato del Carnevale legato alle emozioni…dentro le maschere.
– Gli antichi hanno sempre avuto tanto interesse per tutto ciò che cambia.
– Il carnevale ci mette nei panni degli altri, questo accade anche con gli animali per cercare di capirne le virtù.
– “Le maschere ci rendono leggeri perché ci liberano dai giudizi altrui”, ha sapientemente dichiarato un’alunna.
Un laboratorio interessante tenuto dalla prof.ssa Silvana Kühtz e dal giornalista Gaetano Prisciantelli, esperto di maschere e marionette, nel quale abbiamo ragionato sulle emozioni, sui nostri molteplici caratteri e maschere indossate nella vita.
Le maschere, di cui il giornalista è depositario, sono state davvero apprezzate dagli alunni delle classi quinte e la sperimentazione si è così mescolata a momenti di riflessione”.