Umberto Kühtz, all’anagrafe Umberto Ugo Pietro (Padova, 29 giugno 1929 – Bari, 10 gennaio 2016), è stato un architetto-artista italiano.
Umberto nasce a Padova quando la famiglia di agronomi-enologi è già orientata a vivere in Puglia, a Bitonto. Durante l’infanzia e l’adolescenza bitontina, mostra una grande propensione per il disegno e la scrittura. Dopo aver conseguito la maturità classica si trasferisce a Firenze per studiare architettura, si laurea poi a Napoli. Nel 1960 conosce a Bari la professoressa di Italiano, Storia e Geografia Franca Falconieri, l’amore della sua vita, che sposerà il 19 giugno del 1965 a Bari.
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Le trentatré poesie contenute in questo piccolo e potente libroseme sono la cartina al tornasole di un viaggio sbalorditivo nel creato, “nell’eterno gioco delle stagioni e dei giorni”.
L’amore che Umberto ripone in questi versi è per Franca, sua moglie, ma è anche, allo stesso tempo, un canto che permea ogni luogo, la voce che può fiorire e vivere nei cuori di tutti.
Biagio Lieti
Dolcissimi baci
Dolcissimi baci
lievi come farfalle
veri come vera è la vita,
carichi di gioia e di mistero.
Dolcissimi baci,
lievi
come il saluto di un’anima ad un’anima.
12 febbraio 1961
Umberto Kühtz
A Franca – Il mio giardino
La chioma, d’una tamerice
i capelli, fiordalisi
i tuoi occhi, fioriti per me
e rosa carnicina le tue labbra amorose.
Mia creatura
mia sposa
mia vita
mio giardino.
13 marzo 1964
Umberto Kühtz
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